LA NUOVA SPENDING REVIEW E L’IMPATTO CHE AVRÀ IL DEF 2014 SULLA SPESA PUBBLICA E GESTIONE AMMINISTRATIVA E DIPENDENTI PUBBLICI.
Il programma di aggressione della spesa pubblica messo sul piatto dal Consiglio dei ministri, ammonta a circa 6 miliardi di euro e segue le indicazioni principali contenute nelle famose slide del commissario alla spending review Carlo Cottarelli.
Per cominciare, a essere aggrediti saranno gli stipendi dei manager pubblici i quali, dopo l’entrata in vigore del tetto dallo scorso primo aprile, viene ora limitato entro il massimo incassato proprio dal presidente della Repubblica.
Le risorse risparmiate dalla spending review 2014, saranno reinvestite i toto nel comparto del cuneo fiscale, con la confermata misura del taglio dell’Irpef che vale 6,6 miliardi per l’anno in corso e 10 per i successivi, portando in dote i famosi 80 euro in più in busta paga, che in realtà sarà un bonus scaglionato a seconda dello stipendio percepito, e sempre entro i 25mila euro lordi annui. Il capitolo sanità, certamente quello più controverso, che dovrebbe comportare una riduzione dei costi del Servizio sanitario nazionale , un piano stimato dal ministro della Salute Lorenzin in 10 miliardi nell’arco di un quadriennio.