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Infermieri. Da Angeli a Eroi passando per Untori ed infine Martiri

 

 

Di Antonio Argentini, segretario territoriale NurSind Pescara

La scrivente O.S. NurSind in prima linea nella lotta contro il COVID 19 con i suoi Associati è convinta che ciascuno di noi stia mettendo in atto ogni sforzo professionale e fisico per arginare la diffusione della pandemia.
Tuttavia, la stessa ha già̀ messo in crisi molte regioni del Nord Italia dove le strutture vantano un’organizzazione sotto molti aspetti più efficiente della nostra e con risorse umane più cospicue.
Il personale Infermieristico, Medico e Tecnico, oggi è impegnato senza esitazioni al fine di garantire la salute collettiva, rischiando in prima persona la propria salute. Nondimeno lo stesso personale, se infettato, potrebbe diventare veicolo di contagio plurimo, che oltre ad essere disastroso per la collettività, paleserebbe l’impossibilità di garantire un adeguato turnover per il personale che presta servizio nelle 24 ore. Osserviamo che da tempo qualcuno si è accorto di noi, infatti, dalla politica, alle aziende, ecc..., ci definiscono “ANGELI”, “EROI”, ciascuno di noi continua a ripetersi, “ALLORA ESISTIAMO”!
Però più̀ passa il tempo e più̀ ci convinciamo che per l’ennesima volta ci stanno prendendo in giro.
Infatti, la realtà̀ è ben diversa, siamo stati mandati al fronte senza armi (DPI), per poter combattere e tentare di vincere e salvare le vite di altri, ma anche per proteggere le nostre.
Non abbiamo più diritti, né noi, ma neanche i nostri cari che stanno vivendo la stessa nostra sofferenza.
Quella sofferenza che viviamo tutti i giorni insieme ai nostri pazienti che hanno bisogno oltre alle cure anche di quella carezza che non possono avere dai loro familiari.
Oggi osserviamo, purtroppo, che tante persone al di fuori dell’ambiente sanitario ci evitano, quindi un’altra domanda inizia a tormentarci, ma forse da “ANGELI ed EROI” siamo stati trasformati in “UNTORI”?
Infatti, molti colleghi non trovano la disponibilità̀ delle baby sitter per i figli, in quanto siamo considerati degli untori del Covid 19, forse la soluzione è quella di sacrificare anche i nostri figli portandoli nel luogo di lavoro quando siamo in servizio, oppure lasciandoli a casa da soli in balia di sé stessi?
È ora di smetterla di prenderci in giro, non siamo né EROI né ANGELI, né, tantomeno, degli UNTORI, siamo dei professionisti che svolgono il loro lavoro con dedizione e professionalità.
Accogliamo con riconoscenza i ringraziamenti dei nostri malati e dei cittadini ma non vogliamo diventare dei “MARTIRI”, la speranza è che quando tutto sarà finito Vi ricordiate di noi, “RISPETTANDOCI”.
Un messaggio particolare lo rivolgiamo ai decisori politici, da loro ci attendiamo di essere considerati “PROFESSIONISTI” e trattati con il dovuto riguardo, come riconosciuto ad altri professionisti sanitari.

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