Le verifiche del Collegio sindacale
In particolare, si tratta delle verifiche che devono essere effettuate sugli enti dei servizi sanitari regionali attraverso relazioni-questionari da parte dei relativi Collegi sindacali.
Il questionario destinato ai “controllori” è molto dettagliato e prevede, oltre alle istruzioni e alle attestazioni finali, tre parti articolate in varie domande preliminari, e quesiti concernenti il conto economico e lo stato patrimoniale.Da sottolineare che gli organi di controllo degli enti sanitari, al pari dei revisori degli enti locali, sono tenuti a redigere anche una relazione sul bilancio di previsione che consenta il confronto fra i risultati di consuntivo e i dati programmatici. In merito agli enti interessati all’adempimento, il documento della Corte dei conti ricorda che sono le aziende sanitarie locali, delle aziende ospedaliere, dei policlinici universitari, degli istituti di ricovero e cura a carattere scientifico, delle agenzie regionali per l’emergenza sanitaria, delle gestioni sanitarie accentrate, degli ospedali classificati, se ritenuti dalle rispettive sezioni regionali della Corte dei conti equiparabili agli enti sanitari pubblici regionali.
DOPO LA RICHIESTA DEL NURSIND PESCARA DI AMMETTERE AI PROGETTI FORMATIVI AZIENDALI ANCHE IL PERSONALE A TEMPO DETERMINATO LA ASL EMANA UNA DIRETTIVA IN MERITO.
La segreteria del sindacato NurSind Pescara ha ricevuto nuovamente diverse segnalazione riguardante le condizioni in cui versano gli spogliatoi situati nei sotterranei del personale del comparto ASL Femminile secondo cui presentano Odori Nauseabondi insopportabili oltre a presentare ad altri problemi già segnalati.
I circa 20 mila tra infermieri e professionisti sanitari non medici liguri potranno svolgere singolarmente e non in equipe attività intramoenia al di fuori dell'orario di lavoro. Ed è la Liguria a fare da apripista sul tema. E' stato approvato ieri dal Consiglio regionale della Liguria un testo di legge che rappresenta una vera e propria novità per gli infermieri e gli altri professionisti sanitari. Con il provvedimento, infermieri, ostetriche, tecnici sanitari, della riabilitazione e della prevenzione sono autorizzati a esercitare la libera professione “al di fuori dell’orario di servizio, anche singolarmente all’interno dell’Azienda e in forma intramuraria allargata, presso le Aziende sanitarie locali, gli IRCCS e gli altri enti equiparati”.
Ora, dopo il sì dell’Aula, la Giunta regionale, entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge, sentite le Organizzazioni professionali e sindacali e previo parere della Commissione consiliare competente per materia, dovrà disciplinare, con una propria direttiva vincolante l’organizzazione e le modalità di esercizio dell’attività libero professionale.A quel punto la palla passerà alle Aziende sanitarie, che entro sessanta giorni dalla data di adozione della direttiva dovranno adeguare “i rispettivi atti regolamentari ai contenuti della direttiva stessa, in modo che non sorga contrasto con le loro finalità istituzionali e si integri l’assolvimento dei compiti di istituto assicurando la piena funzionalità dei servizi anche nella continuità della cura a domicilio”.
27 marzo 2014 quotidiano sanità