Problematiche assistenziali UO Urologia - UO Nefrologia Carenza di Personale e pazienti appoggiati da altre UO

La scrivente Org. Sindacale Nursind  riceve continue segnalazioni riguardante  la situazione che si è venuta a creare  nell’UO di Urologia-Nefrologia  riaccorpate in data 29.02.16 e collocate al 7 piano ovest  con 16 posti letto di urologia e  8  di nefrologia, e in modo informale  la Direzione Aziendale del PO ultimamente ha aumentato di 2 posti letto. La Asl Pescara con l’aumento di alcuni posti letto sta cercando di far fronte all’aumento dei ricoveri dovuti sia alla riduzione delle attività nei PO di Penne e Popoli e sia ai picchi influenzali, ma tutto questo non è accompagnato da un aumento del personale infermieristico e OSS. Inoltre nei locali dell’UO di Urologia –Nefrologia  si è arrivato ad ospitare pazienti provenienti  da altri 5 reparti (Medicina,Pneumologia,Stroke Unit  ,Geriatria, Chirurgia) diventando di fatto un reparto multidisciplinare, ed il personale infermieristico  è costretto ad eseguire le indicazioni terapeutiche anche contemporaneamente  dei medici  di varie UO che hanno pazienti appoggiati.

 

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Pediatria. H12, criteri standard di assistenza, riorganizzazione reparti ospedalieri e molto altro. Alla Stato-Regioni le 10 linee d’azione

Elaborato un documento che sarà all’esame tecnico della Stato-Regioni in cui vengono definiti i percorsi necessari per migliorare l’assistenza pediatrica. Il leit motif è l’integrazione ospedale-territorio ma grande attenzione anche alla Neuropsichiatria infantile, cronicità, malattie rare, standard operativi e molto altro. Inoltre, nello schema presente anche un allegato ad hoc per la rete di emergenza-urgenza. IL DOCUMENTO ------   documento  2

Permessi 104: cade l'obbligo dell'assistenza continuativa

La Cassazione interpreta l'assistenza in maniera estensiva. Il lavoratore può dedicarsi ai propri bisogni non essendo necessaria la continuatività ma una presenza costante

 

Il lavoratore che assiste una persona handicappata, beneficiando dei tre giorni mensili di permesso retribuito ex art. 33 legge 104  del 1992 , non deve necessariamente svolgere assistenza nelle ore di lavoro, avendo a disposizione l'intera giornata per programmare al meglio l'assistenza in modo tale da potersi ritagliare uno spazio per compiere quelle attività che non sono possibili (o comunque difficili) quando l'assistenza è limitata in ore prestabilite e cioè dopo l'orario di lavoro. In altri termini, i permessi servono a chi svolge quel ruolo gravoso di assistenza a persona handicappata, consentendogli altresì di poter svolgere un minimo di vita sociale, e cioè praticare quelle attività che non sono possibili quando l'intera giornata è dedicata prima al lavoro e, poi, all'assistenza.

sentenza 54712 / 2016

Problemi assistenziali NIDO Po Pescara carenza di infermieri e sovraffollamento

La scrivente Org. Sindacale Nursind  riceve continue segnalazioni riguardante il sovraffollamento del NIDO  annesso all’UO di Ostetricia del PO di Pescara 4 piano Po di Pescara .

Per questi motivi  ha inviato una lettera alla Regione Abruzzo,al Presidente D’Alfonso , all’Assessore alla sanità Dott.Paolucci , al Dott. Muraglia e alla direzione Sanitaria Aziendale ASL Pescara .

I posti letto (culle) del Nido dove sono collocati i  neonati  dovrebbero essere 21  corrispondenti a 21 posti letto delle rispettive  mamme , che soggiornano normalmente pochi giorni. Le nascite non possono essere posticipate in quanto si metterebbe a rischio la  vita dei nascituri , con la chiusura dei punti nasciti di Penne e Popoli  l’incremento è stato esponenziale insieme all’aumento di cittadini immigrati .La chiusura dei punti nascita imposto dalla regione Abruzzo  su disposizione del ministero della sanità e attuato dalla ASL Pescara non è stato accompagnato da una riorganizzazione programmatica con aumento dei posti letto  presso il PO di Pescara per far fronte alle aumentate richieste.

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I PERMESSI DELLA LEGGE 104/92 SPETTANO ANCHE AI CONVIVENTI

La sentenza n. 213/2016, la Corte Costituzionale ha stabilito il rilevante principio secondo cui anche al convivente di persona disabile – che si occupi dell’assistenza in favore del partner malato o invalido – ha diritto di  usufruire, alla stessa stregua dei coniugi e dei parenti fino al secondo grado, dei tre giorni di permesso mensile retribuito e coperto da contribuzione figurativa previsti dalla legge 104 del 1992.

La storia da cui trae origine la sentenza si incardina in un procedimento sorto 3  anni fa tra una lavoratrice e l’ASL presso cui prestava servizio. Dopo che lavoratrice ha citato in giudizio l’ASL che non gli aveva riconosciuto l’uso dei permesso mensili, il Tribunale ordinario del lavoro con ordinanza del 15 settembre 2014 ha sollevato  la questione di legittimità costituzionale del comma 3 dell’articolo 33, Legge 104/02.

La Corte Costituzionale, dopo aver ritenuto rilevante la questione e ricostruito la ratio legis dell’istituto del permesso mensile retribuito di cui all’art. 33, comma 3, della legge n. 104 del 1992, alla luce dei suoi presupposti e delle vicende normative che lo hanno caratterizzato, nel ricordare l'inviolabilità del diritto alla salute psico- fisica del disabile (previsto dall'articolo 32 delle Costituzione) ha dichiarato incostituzionale la legge n. 104/1992 e precisamente l’art. 33, comma 3 laddove esclude il convivente dal diritto ad usufruire del permesso mensile per assistere una persona disabile a lui vicina.

L’intento dei giudici della Consulta non è stato quello di imporre un'equiparazione fra la figura del coniuge e quella del convivente, bensì di sottolineare come l’articolo

2  e  32  della  Costituzione  intendono  garantire  e  tutelare  un  diritto   inviolabile, specialmente nei confronti di chi si trova in una situazione di oggettiva gravità.

A detta dei magistrati è quindi del tutto illogico che nell’elenco dei legittimati ad utilizzare i permessi retribuiti e mensili della Legge 104/92 non vengano menzionati anche i conviventi.

Corte Costituzionale, sentenza n. 213 del 23 settembre 2016

RICHIESTA DI INSERIMENTO DELLA PROFESSIONE INFERMIERISTICA TRA I LAVORI USURANTI

Su tale tema, il sindacato infermieristico NurSind da anni conduce una
campagna di sensibilizzazione e raccolta firme per chiedere al governo di
ricomprendere tra i lavori usuranti tutta la categoria infermieristica, ben consapevoli
che uno o tre anni di anticipo pensionistico non siano sufficienti a risolvere questa
problematica in quanto a 64 o 66 anni, da tempo non si è più in grado di soddisfare le
performance assistenziali in capo alla nostra professione e cioè assistere pazienti, per
lo più anziani, h24. La soluzione consiste nell’ottenere il riconoscimento alla
pensione dopo 35 anni di servizio, alla pari dei lavoratori delle Forze dell’Ordine, in
quanto a quell’età, l’usura ha già raggiunto i suoi limiti di sopportazione fisica,
psichica e sociale, come vogliamo dimostrarVi di seguito.
Su tale tema, il sindacato infermieristico NurSind da anni conduce una campagna di sensibilizzazione e raccolta firme per chiedere al governo di ricomprendere tra i lavori usuranti tutta la categoria infermieristica, ben consapevoli che uno o tre anni di anticipo pensionistico non siano sufficienti a risolvere questa problematica in quanto a 64 o 66 anni, da tempo non si è più in grado di soddisfare le
performance assistenziali in capo alla nostra professione e cioè assistere pazienti, per lo più anziani, h24. La soluzione consiste nell’ottenere il riconoscimento alla pensione dopo 35 anni di servizio, alla pari dei lavoratori delle Forze dell’Ordine, in quanto a quell’età, l’usura ha già raggiunto i suoi limiti di sopportazione fisica, psichica e sociale.