Reperibilità. “Al professionista in pronta disponibilità attiva spetta obbligatoriamente il giorno di riposo settimanale senza necessità di una sua richiesta”. La sentenza della Cassazione L.Benci

Il casus belli nasce all’interno del contratto collettivo nazionale della dirigenza medica del 2005 ma le considerazioni valgono anche per il contratto del comparto. Nella pronta disponibilità passiva effettuata nel giorno di riposo settimanale il lavoratore, invece, ha diritto, dietro sua richiesta, a un giorno di riposo compensativo “senza riduzione del debito orario” vedendosi costretto comunque a garantire l’orario di lavoro “normale”.

 

Luca Benci Commento ---    Sentenza



Medicina sovraffollata a Pescara, pazienti in corridoio

La O.S. NurSind della Provincia di Pescara interviene ancora una volta sull'annoso problema del sovraffollamento della Medicina Est che insieme alla Geriatria e Chirurgia Sud rappresentano le maggiori criticità del PO di Pescara . In data 11.04.16 ore 19,30 nell'UO di Medicina EST , erano presenti n° 13 pazienti nei corridoi + 30 nelle stanze di degenza per un totale di 43 degenti oltre ad altri 5 degenti appoggiati preso l'UO di Pneumologia. Il personale infermieristico ed OSS pur essendo in numero sufficiente almeno in questo Turno (3 infermieri e 2 OSS raramente succede ), lavora in uno

che provocano stato di confusione inaccettabile e pericoloso forte tensione con i degenti e parenti (corridoi privi di Campanello, erogatori di ossigeno e comodini in quanto non previsti) .

Il personale dell' U.O. pur lavorando con la massima diligenza e professionalità in tali condizioni è ovviamente impossibilitato ad assicurare un’assistenza priva di rischi per i pazienti, in quanto costretto a lavorare in una situazione di stress psicofisico insostenibile e , dovuto dall’ eccessivo carico di lavoro, tale da ridurre la lucidità nell'attività assistenziale che può naturalmente essere causa di errori anche gravi (il c.d. stress da lavoro correlato). Errori che logicamente espongono il personale a denunce da parte dei degenti e dei loro familiari.

 

Scarica Comunicato ----  Il Centro articolo --- Il centro del 16.4.16 i Nas

Legge 104: se l'azienda nega il trasferimento deve risarcire il lavoratore costretto ad andare in aspettativa

Legge 104: se l'azienda nega il trasferimento deve risarcire il lavoratore costretto ad andare in aspettativa

Rimborsate le retribuzioni dovute. Illegittimo il rifiuto di spostare il dipendente vicino al congiunto in assenza di ragioni organizzative e produttive

di Lucia Izzo - Il lavoratore a cui è stata negata richiesta di trasferimento ai sensi della legge 104/1992, per assistere il genitore con handicap, ha diritto al risarcimento per il periodo trascorso in aspettativa.

Lo ha confermato la Corte di Cassazione, sezione Lavoro, nella sentenza n. 5900/2016 (qui sotto allegata).

Il caso sottoposto all'attenzione dei giudici di Piazza Cavour riguarda una lavoratrice che aveva richiesto, ai sensi della legge n. 104/1992, di essere trasferita in diversa sede dell'azienda presso la quale lavorava così da poter assistere la madre affetta da grave handicap fisico che la rendeva bisognosa di assistenza continua. Stante il rifiuto della società di concederle il trasferimento, la donna chiedeva un periodo di aspettativa in modo da potersi dedicare all'assistenza del familiare.

 

Scarica Sentenza ----  inps -------  documento

Contratti. Firmata l’intesa con i sindacati. Per la Sanità un’area autonoma sia per il comparto che per la dirigenza.

 

05 APR - Una riunione fiume all'Aran per la definizione delle aree contrattuali del pubblico impiego. L'intesa con i sindacati si è attesa per tutta la giornata ma è arrivata solo alle 4 di martedì mattina. Sul tavolo un testo che recepisce in linea di massima le indicazioni emerse dall'atto di indirizzo del ministro Madia. Un'intesa indispensabile per sbloccare finalmente l'avvio dei negoziati per i rinnovi dei contratti pubblici per gli anni 2016-2018. Rinnovo atteso ormai da 8 anni e reso ancora più necessario dalla sentenza della Corte Costituzionale n. 178/2015.
Secondo L'intesa saranno quattro le aree contrattuali per i compaerti della PA: Funzioni centrali, Funzioni locali, Istruzione e ricerca, e Sanità.
Il comparto di contrattazione collettiva della Sanità, si spiega all'articolo 6, comprende il personale non dirigente dipendente da Asl, Ao, Aou, Izs, Irccs, Rsa, Arpa, Agenas e Inmp. Quanto alla dirigenza, nell'intesa si specifica che l'area della dirigenza della sanità comprende i dirigenti delle amministrazioni del comparto Sanità, ad esclusione dei dirigenti amministrativi, tecnici e professionali che, come già previsto dalla riforma della Pa e ribadito nell'atto di indirizzo del febbraio scorso, rientreranno nell'area Funzioni locali.

 

Anche i dirigenti delle professioni sanitarie nell'area della dirigenza sanitaria.



ESENZIONE CANONE RAI MODALITA' SCADENZA 30.04.16

L’autocertificazione deve essere inviata con raccomandata a.r. (in questo caso il termine per la spedizione scade il 30 aprile 2016) oppure con modalità telematica (la scadenza per l’invio è il 10 maggio).

Il modello si ricorda che ha validità annuale per cui va trasmesso ogni anno. Quindi, in aggiunta alle ordinarie scadenze fiscali, gli utenti della bolletta elettrica dovranno provvedere anche all’invio all’Agenzia delle Entrate della relativa autocertificazione del canone Rai.

PER IL 2017 E ANNI SUCCESSIVI L’AUTOCERTIFICAZIONE VA INVIATA TRA IL 1 LUGLIO E IL 31 GENNAIO DI OGNI ANNO.

 

ISTRUZIONI ---- PROVVEDIMENTO ---- MODELLO X ESENZIONE CANONE TV

 

QUESITI ----  MODELLO RIMBORSO

Tagadà (La7) offende gli infermieri: la replica Ipasvi

20/03/2016 - La trasmissione televisiva Tagadà del 18 marzo, andata in onda su La7 ha offeso gravemente gli infermieri e messo a rischio l’assistenza e i servizi ai cittadini. La Federazione Ipasvi, replicando alle accuse di inappropriatezza nell'effettuazione del triage da parte degli infermieri, chiede la rettifica del grave errore .La trasmissione televisiva Tagadà del 18 marzo, andata in onda su La7 ha offeso gravemente gli infermieri e messo a rischio l’assistenza e i servizi ai cittadini.

L’affermazione della conduttrice “non vorrei mai essere accolta da un infermiere in Pronto Soccorso”, seguita da quella di uno degli ospiti, non certo esperto della materia “l’infermiere non ha studiato per fare questo“ a proposito del triage ospedaliero, denota l’assoluta assenza di qualunque conoscenza e competenza sulla materia e soprattutto “offende la professione infermieristica e genera un allarme infondato che provoca un danno all’assistenza, nel momento stesso in cui fa scattare nei pazienti dubbi del tutto inconsistenti sulla sua qualità”.


Scarica Comunicato Ipasvi -----   video --   lettera ipasvi ----   Replica GFT